Incontri con l’autore: Antonio Paolacci – Piano Americano

VENERDI’ 16 MARZO
ore 19.00

presso la sede dell’Associazione
in via Giovanni Gradenigo 10, PD

 

Dopo aver ospitato scrittori e dopo aver partecipato al grande festival letterario LA FIERA DELLE PAROLE, l’Associazione Culturale Fantalica di Padova propone un nuovo “incontro con l’artista”Antonio Paolacci presenterà il suo romanzo “Piano Americano”.

 

Questo libro narra la storia di un manipolo di personaggi bizzarri impegnati a realizzare uno scherzo mediatico di portata storica, una storia dal sagace gusto cinematografico, piena di intricati e complessi artifici narrativi. Ora che Paolacci sta per diventare padre, riuscirà a comporre il suo libro più autentico, dove la vita e le vicende dell’autore si intersecano continuamente con quelle dei suoi personaggi, che escono dalla pagina e si insinuano nel reale in un continuo gioco di sponda tra finzione e realtà.
Un romanzo che non è un romanzo, tra cinema, editoria, letteratura e realtà, in cui tutto ci viene svelato per dirci che niente è mai del tutto vero. Un saggio autobiografico, un racconto che rivela la verità più sincera tramite spudorate menzogne, un libro irriverente e funam¬bolico sull’arte stessa della narrazione.

Antonio Paolacci, nato nel 1974 nel basso Cilento (ora residente a Genova), è editor e consulente editoriale. Dal 2011 dirige collane di narrativa e saggistica. Come autore ha pubblicato: Flemma (Perdisa Pop, 2007 – Morellini 2015); Salto d’ottava (Perdisa Pop, 2010); Accelerazione di gravità (SenzaPatria, 2010); Tanatosi (Perdisa Pop, 2012), oltre a svariati racconti in antologie collettive. Dal 2016 cura insieme a Paola Ronco il blog «Archivio Roncacci».

 

Durante la serata interverranno Laura Liberale e Heman Zed.
L’ingresso è gratuito, ma con è prenotazione.

 

 

Recensioni del libro:
Scrivere significa torcersi le budella, pensare molto intensamente, sempre, e osservare nel profondo, e riflettere troppo, e cambiare se stessi in un mondo che mai cambia. […] Vuol dire toccare con mano che da ultimo non esiste nessuna verità da difendere, che le risposte non sono che altre domande, poste sbagliate. […] E dunque, per rivendicare la mia identità, io posso solo opporre il silenzio al rumore, l’immobilità al potere coercitivo, togliermi l’o¬vatta dalle orecchie e ficcarmela in bocca. È il passo ultimo dello scrittore, il passo più maturo dell’artista, il recupero dello Stile as¬soluto, la più alta forma di eleganza artistica: togliersi dai coglioni.

Doveva intitolarsi Piano Americano. Sarebbe stato un libro molto diverso dai miei precedenti. Sarebbe stato leggero, a tratti comico, a tratti delirante, sperimentale e inconsueto. […] Doveva essere il mio lavoro migliore e quasi certamente sarebbe stato l’ultimo di qualità: un romanzo volutamente fallimentare.
“Antonio Paolacci è un editor, lavora sui libri e con i libri da anni, e ha idee nuove e coraggiose. Proprio per questo, nel suo nuovo romanzo si mette in gioco completamente. Fa una scommessa. Rischia. E vince.”
Andrea Cotti – scrittore e sceneggiatore

“Rinunciando a scrivere un romanzo, Antonio Paolacci ha scritto il suo romanzo migliore, nel quale le idee si muovono come fos¬sero personaggi per rivelare il dramma nascosto dietro l’artificio della letteratura.”
Alessandro Zaccuri – scrittore e giornalista