Giulia Pretta, docente del Laboratorio Permanente “Lettera 22” dell’Associazione Culturale Fantalica, ci presenta il libro di Claudia Grendene, Eravamo tutti vivi.
Il giorno dopo aver visto Agnese, Chiara tornò al Liviano, dopo quasi vent’anni. Pomeriggio di nuvole e vento, la bicicletta bianca non ne voleva sapere di scorrere lungo la ciclabile. Chiara spingeva di gambe e di testa. Arrivò in piazzetta Capitaniato affannata. Le lauree dottore dottore dal buso, piccoli cosi vicino a ogni albero della piazza: le sorsate di bibitone alcolico durante la lettura obbligat del papiro, gli scherzi spiacevoli, uova, farina, marmellata a imbrattare il travestimento del neolaureato. (p.13)

Con la letteratura, la buona letteratura, si ricercano stralci di Universale nel Particolare. Amore, Odio, Invidia, Gelosia, Tradimento nel romanzo corale di Claudia Grendene trovano la loro perfetta incarnazione. Sullo sfondo del periodo che è il più formativo nella vita di ognuno, quello dell’Università dove si fanno i primi passi adulti, l’autrice crea un mosaico a sette voci nelle quali è davvero difficile non riconoscersi o riconoscere persone che hanno fatto parte della nostra esperienza. Persone che possono andare e venire, allontanarsi per poi ritornare, ma per sempre segnate dagli anni universitari, substrato di speranze e progetti poi infranti dal confuso e precario periodo storico che ancora non ci abbandona.

Giulia Pretta